Club di Prato. Inizio del nuovo anno sociale 2020-21
Martedì 6 ottobre 2020, il Serra Club di Prato si è ritrovato alle 19:00 per dare inizio al nuovo anno sociale. Il tutto è iniziato con la celebrazione della Santa Messa presso la Chiesa di San Fabiano presente all’interno del Seminario Vescovile dal nostro cappellano Don Daniele Scaccini e animata dai seminaristi in cui quattro di loro sono vicini a ricevere il Ministero del Diaconato il prossimo Sabato 24.
Sempre quest’anno è il quinto anniversario in cui Don Daniele prese le redini dello storico cappellano nonché archimandrita Monsignor Renzo Francalanci parroco del Santuario della Madonna del Giglio che lasciò l’incarico per limiti di età e che ricordiamo nelle nostre preghiere per quanto ha fatto per il Serra Club. Nell’Omelia tenuta da Don Daniele prese spunto dal Vangelo di Luca in cui viene narrato l’episodio in cui Gesù si trova in un villaggio e viene accolto nella casa dove vivono Marta e sua sorella Maria. Maria sceglie la parte migliore perché lascia perdere le faccende domestiche e si mette in ascolto della parola del Signore mentre Marta è presa da tutte le altre cose giuste ma in quel momento non utili. Gesù non la condanna ma le risponde così: “Marta Marta tutti affanni e ti agiti per cose inutili per molte cose ma di una cosa sola c’è bisogno”. Il significato di questo brano del Vangelo è quello di mettere Gesù al centro della nostra vita e lasciarsi guidare dalla sua parola e presenza così da splendere come astri del cielo e del mondo ci ricorda la Lettera di San paolo apostolo ai Filippesi in collegamento con quella ai Galati della solita liturgia in cui dice chiaramente: “Dio si compiacque di rivelare in me il Figlio suo perché lo annunciassi in mezzo alle genti” perché in origine era fariseo e nemico giurato di Cristo ma quando li apparse sulla via di Damasco in cui rimase cieco per tre giorni la sua vita cambiò perché riebbe la vista dal sacerdote Anania e Barnaba suo fedele amico fraterno lo accolse nella comunità cristiana battezzandolo così che rinascesse a vita nuova. In questo tempo in cui è presente il corona virus che ha stravolto e mandato a monte le nostre abitudini deve essere un modo per rivedere la nostra vita così da ripartire con uno spirito diverso anche se non sappiamo quanto durerà ma la cosa che conta è quella di imparare ad essere una vera comunità di fratelli senza escludere l’altro ancora prima di giudicare il mondo esterno che è lontano da Dio. Alla fine dell’omelia è stato presentato il nuovo consiglio e alla fine della Messa c’è stato il passaggio della campana fra la presidente uscente Alessandra Antonini e il nuovo presidente ovvero il Dottor Stefano Guarducci. In conclusione di tutto la presidente uscente ha fatto un ringraziamento generale a tutti senza dimenticare le persone più strette che sono stati il tesoriere Vittorio Dabizzi e il segretario Roberto Stramazzo anche se purtroppo per via del Covid 19 non è stato possibile concludere l’anno ma siamo rimasti in contatto tramite Whatsapp la messaggistica telefonica che ci permetteva di comunicare fra di noi e come omaggio ha ricevuto una pianta. Subito dopo ha preso la parola il neo presidente con un breve discorso in cui ha ringraziato tutti per la nomina ricevuta e seppure i tempi non siano migliori cercherà di fare il possibile per svolgere a pieno il programma che ha preparato per questo nuovo anno cercando di fare conoscere sempre di più la nostra realtà a chi non la conosce. Per fare questo c’è bisogno della collaborazione di tutti e della preghiera quotidiana soprattutto per quanto riguardano le vocazioni che sono calate tanto. Successivamente ci siamo spostati andando alla storica Trattoria Lapo in Piazza Mercatale che si trova territorio pratese da ben novant’anni ovvero dal 1930 per la cena conviviale sempre per tutelarci dal corona virus. In questi giorni riceveremo il programma del nuovo anno via mail. Ringraziamo il Signore per averci riunito a distanza di sette mesi e accompagniamo con la nostra preghiera i quattro seminaristi prossimi al diaconato e al sacerdozio.
Marco Giraldi