Per una globalizzazione solidale e rispettosa dei popoli

Prima dell’Angelus di domenica 20 ottobre Papa Francesco ha spiegato il senso profondo del suo Pontificato e le motivazioni che hanno portato alla convocazione del Sinodo sull’Amazzonia. Ha detto il Papa: “In questo nostro tempo, segnato da una globalizzazione che dovrebbe essere solidale e rispettosa della particolarità dei popoli, e invece soffre ancora della omologazione e dei vecchi conflitti di potere che alimentano guerre e rovinano il pianeta, i credenti sono chiamati a portare ovunque, con nuovo slancio, la buona notizia che in Gesù la misericordia vince il peccato, la speranza vince la paura, la fraternità vince l’ostilità”. In occasione della celebrazione dalla “Giornata Missionaria Mondiale”, il Pontefice ha auspicato che “ogni battezzato prenda più viva coscienza della necessità di cooperare all’annuncio della Parola, all’annuncio del Regno di Dio mediante un impegno rinnovato”. Per illustrare le caratteristiche di un autentico impegno missionario, il Santo Padre ha riproposto la Lettera apostolica “Maximum Illud” di Papa Benedetto XV (30 novembre 1919). Ha ricordato il Papa: “Egli (Benedetto XV, ndr) avvertì la necessità di riqualificare evangelicamente la missione nel mondo, perché fosse purificata da qualsiasi incrostazione coloniale e libera dai condizionamenti delle politiche espansionistiche delle Nazioni europee”. Queste parole assumono un significato forte e preciso, se si tiene conto che il Sinodo sull’Amazzonia sta discutendo proprio su come liberare il mondo – ed anche la Chiesa – dalle incrostazioni (tuttora presenti) delle ideologie colonialiste e neocolonialiste. “Il messaggio di Benedetto XV – ha sottolineato il Pontefice – è ancora attuale e stimola a superare la tentazione di ogni chiusura autoreferenziale e ogni forma di pessimismo pastorale, per aprirci alla novità gioiosa del Vangelo”. “Cristo – ha affermato – è la nostra pace e in Lui ogni divisione è superata, in Lui solo c’è la salvezza di ogni uomo e di ogni popolo”.
Dopo aver invitato i fedeli a “pregare sempre, senza stancarsi mai”, il Vescovo di Roma ha spiegato che la preghiera è il primo sostegno del popolo di Dio per i missionari. Esprimiamo per essi – ha aggiunto – una “preghiera ricca di affetto e di gratitudine per il loro difficile compito di annunciare e donare la luce e la grazia del Vangelo a coloro che ancora non l’hanno ricevuta”. Il Papa ha concluso invocando Maria, Madre di tutte le genti, affinché “accompagni e protegga ogni giorno i missionari del Vangelo”.

(Antonio Gaspari, www.orbisphera.org)