Incontro con un Testimone del tempo: Monsignor Alberto Careggio
Il giorno 14 ottobre 2024 il Club 541, durante il primo meeting dell’anno sociale 2024/2025, ha incontrato Monsignor Alberto Careggio Vescovo emerito della diocesi di Ventimiglia – Sanremo nel corso di un Meeting dal titolo “I miei giorni con San Giovanni Paolo II”.
Monsignor Careggio nasce a Tonengo, frazione di Mazzè, in provincia di Torino e diocesi di Ivrea, il 7 novembre 1937, da Giuseppe e Giuseppina Valle Biglia, canavesani trasferitisi ad Aosta. Lavora come operaio in uno stabilimento siderurgico dal 1952 al 1956. Nel 1956 entra nel seminario di Aosta e il 26 giugno 1966 è ordinato presbitero dal vescovo Maturino Blanchet per la diocesi di Aosta. Dopo l’ordinazione presta servizio nella parrocchia di san Lorenzo, fino al 1970, quando è nominato vicerettore del seminario diocesano. È parroco di Challand–Saint–Victor dal 1973 al 1982. Di seguito viene nominato canonico della collegiata dei Santi Pietro e Orso; sempre nel 1982 dirige il settimanale diocesano Il Corriere della Valle d’Aosta. Nel 1988 viene nominato cancelliere vescovile. Dal 1989 don Alberto Careggio aveva il compito di preparare il periodo di riposo estivo per Papa Giovanni Paolo II in Valle D’Aosta e ne condivideva le lunghe camminate sui monti. Queste vicende hanno offerto l’opportunità di una reciproca e fidata conoscenza, che tuttora alimenta l’amicizia con il segretario don Stanislao Dziwisz, ora Cardinale e Arcivescovo emerito di Cracovia.
Il Vescovo emerito ricorda di aver ricevuto da quell’amicizia: «Un dono immenso nel cuore e, sul piano materiale, il suo rosario personale, la talare e lo zucchetto ai quali tengo molto».
Era il 4 agosto 1995 quando Giovanni Paolo II lo nominava vescovo di Chiavari; il 24 settembre successivo riceveva l’ordinazione dall’arcivescovo di Genova Cardinal Dionigi Tettamanzi nella cattedrale di Nostra Signora dell’Orto in Chiavari.
Nove anni dopo, il 20 marzo 2004, Giovanni Paolo II lo nominava Vescovo di Ventimiglia –San Remo, succedendo così a monsignor Giacomo Barabino. Il 9 maggio seguente prende possesso della diocesi, nella cattedrale di Ventimiglia.
Monsignor Careggio, in mezzo ai soci del Club 541, ricorda Papa San Giovanni Paolo II in una serata di riflessione spirituale e profonda umanità offrendo ai presenti un racconto emozionante e toccante, ricco di ricordi personali e riflessioni spirituali.
Il Vescovo emerito, amico personale di Papa San Giovanni Paolo II, ha condotto i partecipanti in un viaggio di memorie che ha rievocato l’intima umanità e la profonda dimensione contemplativa del grande pontefice polacco, un uomo il cui cuore pulsava per l’intera umanità. Il vescovo ha ricordato con ammirazione la figura di San Giovanni Paolo II, descrivendolo come una persona di poche parole ma di una profondità di pensiero eccezionale, che trovava nella contemplazione il suo più grande spazio di riflessione. Un’immagine che Mons. Careggio ha avuto modo di conoscere da vicino, quando dal 1989, ancora sacerdote, si occupò di organizzare le vacanze estive del Papa in Valle d’Aosta. Questa esperienza gli permise di osservare da vicino non solo la statura spirituale di San Giovanni Paolo II, ma anche la sua umanità quotidiana e la sua capacità di vivere con umiltà e grandezza interiore.
L’incontro ha suscitato forti emozioni tra i soci del Club che hanno partecipato al colloquio mostrando forte interesse.
S.E.R. Mons. Careggio, si è informato sul tema dell’anno mostrando curiosità per le attività del Club incitando i soci ad essere sempre al fianco dei seminaristi e dei sacerdoti.
Il Dott. Marco Revello, presidente eletto che ha sostituito il Presidente del Club Cav. Dott. Davide Mela indisposto, al termine dell’incontro ha dichiarato: Presiedere il meeting del Serra Club, mi ha regalato una serie di grandi emozioni. Ho avuto il privilegio di sedere accanto a Mons. Alberto Careggio e di condividere con lui personalmente a cena e poi insieme con gli amici/soci serrani, informazioni, momenti intimi e pubblici derivanti dalla sua amicizia con San Giovanni Paolo II. Mons. Careggio, con semplicità e amorevolezza, è riuscito far rivivere ai presenti quei momenti, brevi ma intensi. Una testimonianza personale importante. Un’ulteriore conferma della forza e grandezza di un uomo, di un Papa.