Apertura del nuovo anno sociale a Prato

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L’apertura del nuovo anno sociale 2024-2025 è  avvenuto sabato 21 del mese col Serra Club di Prato.
L’incontro ha avuto il suo inizio con la visita della Rocca di Vernio che ha le sue origini medievali ai tempi dei Carolingi per poi passare alla famiglia degli Alberti, i conti Bardi ed infine i Gualtieri. La villa risale al XVI secolo ma non è disabitata perché è di proprietà del conte nonché ingegnere Franco Santellocco Gargano le cui origini sono abruzzesi anche se ha acquistato l’immobile nel 1992 che comprende la sala della caccia che veniva usata per ristoro da una lunga impresa di caccia e accanto c’era la sala rossa dedicata alla biblioteca dove sono custoditi gli scritti che sono più autentici e importanti.
Dalla sala rossa siamo passati alla piccola Chiesa di Santa Berta che era la Badessa di Cavriglia nata nel 1106 e morta nel 1163 dove viene celebrata la Messa la prima domenica del mese di agosto dal vescovo per i fedeli presenti. Successivamente ci siamo spostati al piano superiore dove c’è la sala studio del conte dove ci sono i suoi libri e vecchi film in videocassetta. Finita la visita alla Rocca di Vernio siamo andati a Montepiano dove abbiamo pranzato al Ristorante Margherita. Dopo ci siamo recati presso il convento delle suore che fanno parte della Comunità di Maria Serva del Signore che nasce in Umbria nell’autunno 1976 ma arriva a Montepiano nel 1994 accolti dall’allora Vescovo di Prato Monsignor Gastone Simoni ed anche da Monsignor Eligio Francioni che allora era Vicario Generale.
La loro missione è di preghiera verso Maria ma anche di accoglienza verso tutti coloro che desiderano passare un riposo tranquillo e un raccoglimento spirituale insieme alle otto suore presenti. Abbiamo visitato alcune stanze presenti in convento e poi è stata celebrata la Messa dal nostro cappellano Don Daniele che nell’omelia si è soffermato al nono capitolo del brano narrato dall’evangelista Marco dove Gesù interroga i suoi discepoli una volta che li ha anticipato che dovrà subire la crocifissione a Gerusalemme e siccome non avevano compreso questa cosa hanno paura di dire la verità e quindi rispondono in altro modo dicendo che durante il cammino avevano parlato di chi fosse il primo fra tutti. La risposta di Gesù si fa sentire subito perché dice che per occupare i primi posti non bisogna usare la prepotenza e la superbia ma la bontà è accoglienza così da poter essere ricompensati da Dio. Il gesto di Gesù sul prendere il bambino mettendolo in mezzo a loro rappresenta la purezza e l’innocenza dei bambini qualunque sia la loro provenienza perché non ha confini la fratellanza.
L’accoglienza comincia con i più piccoli per poi passare agli adulti perché in ogni volto si può intravedere il volto di Gesù come accadeva ai santi. Non dobbiamo avere paura di accogliere Gesù che niente toglie ma tutto porta a compimento. Terminata la liturgia eucaristica siano tornati a casa affidando a Maria il nuovo anno sociale che ci porta al Giubileo del 2025 in modo da non perdere la speranza.
Marco Giraldi-Prato