Anniversario della canonizzazione di San Junipero Serra. Siempre adelante!

Il Serra Club Italia celebra con gioia la canonizzazione di San Junipero Serra! (1713-1784).

 

 

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Ricostruiamo brevemente gli avvenimenti.

La prima comunicazione della canonizzazione del Beato Junipero Serra fu data da Papa Francesco con la conferenza stampa del 15 gennaio 2015 durante il volo di trasferimento da Colombo, nello Sri Lanka, a Manila, nelle Filippine, secondo viaggio apostolico in Asia dopo quello delle Corea del Sud. “A settembre, a Dio piacendo – fu l’annuncio – farò la canonizzazione di Junipero Serra negli Stati Uniti perché è stato l’evangelizzatore dell’ovest degli Stati Uniti. Sono figure che hanno fatto una forte evangelizzazione e sono in sintonia con la spiritualità dell’Evangelii Gaudium”.

La salita all’onore degli altari del Beato Junipero Serra è stata adottata con la decretazione della “canonizzazione equipollente”, che consente al Papa di estendere precettivamente a tutta la Chiesa il culto di un Servo di Dio mediante l’inserimento della sua festa, con Messa ed Ufficio, nel calendario della Chiesa Universale. “Si usa – è stata la precisazione del Papa – quando da tanto tempo un uomo o una donna è beato o beata e ha la venerazione del popolo di Dio. Di fatto è venerato come Santo”. In sostanza la canonizzazione di Junipero Serra è avvenuta non perché si sia verificato u

Un secondo miracolo dopo la sua beatificazione, che è la prassi ordinaria, ma solo ed esclusivamente perché Papa Francesco ha preso atto che, di fatto, Junipero Serra è già adorato e venerato come Santo dalla Comunità cristiana. Una decretazione diretta in virtù di quel potere speciale attribuito al Papa di potere dispensare una causa dal verificarsi del secondo miracolo quando il Beato è già venerato come Santo dal popolo di Dio. Questo non significa, però, che Junipero Serra non abbia operato altri miracoli, anzi sono tanti i miracoli a lui attribuiti, anche se su questi la Chiesa non si è ancora pronunciata, in quanto tuttora sotto indagine scientifica al fine di accertarne la sussistenza o meno della soprannaturalità.

La cerimonia della canonizzazione del Beato Junipero Serra si è svolta il 23 settembre 2015 nella Basilica del Santuario Nazionale di Washington, dedicata all’Immacolata Concezione, con una Messa solenne celebrata da Papa Francesco. In questo splendido luogo sacro, migliaia di persone si sono radunate per essere presenti alla cerimonia della canonizzazione, con tanti serrani, giunti da ogni parte del mondo, e con la nutrita rappresentanza di serrani italiani a fianco dell’allora Presidente Nazionale, prof.ssa Maria luisa Coppola. Gente comune, cattolici, appartenenti ad altre fedi, gruppi di preghiera, associazioni di volontariato, istituzioni laiche e del clero, che non hanno voluto fare mancare la loro vicinanza a Papa Francesco in questo giorno memorabile, che, come serrani, siamo chiamati a festeggiare ogni anno come “giorno della memoria”, perché consente a San Junipero Serra di entrare a far parte del calendario della Chiesa Universale tra gli eletti da Dio, come strumento della sua grazia, per servire come testimonianza di misericordia e di amore e come esempio di carità.

La celebrazione si è aperta con il “Rito”, nel corso del quale il Santo Padre ha pronunciato la formula della canonizzazione, prima di procedere alla celebrazione della Messa votiva. Sublime è stata l’omelia del Papa dopo la lettura del Vangelo, quando si è espresso con queste indimenticabili parole: “E oggi ricordiamo uno di questi testimoni che ha saputo testimoniare in queste terra la gioia del Vangelo: Padre Juinipero Serra. Ha saputo vivere quello che è la “Chiesa in uscita”, questa Chiesa che sa uscire e andare per le strade, per condividere la tenerezza riconciliatrice di Dio. Ha saputo lasciare la sua terra, le sue usanze, ha avuto il coraggio di aprire vie, ha saputo andare incontro a tanti imparando a rispettare le loro usanze e le loro caratteristiche. Ha imparato a generare e ad accompagnare la vita di Dio nei volti di coloro che incontrava rendendoli suoi fratelli. Junipero ha cercato di difendere la dignità della comunità nativa, proteggendola da quanti ne avevano abusato. Abusi che oggi continuano a procurarci dispiacere, specialmente per il dolore che provocano nella vita di tante persone. Scelse un motto che ispirò i suoi passi e plasmò la sua vita: seppe dire, ma specialmente seppe vivere dicendo: “Sempre avanti”. Questo è stato il modo che Junipero Serra ha trovato per vivere la gioia del Vangelo, perché non si anestetizzasse il suo cuore. E’ stato sempre avanti, perché il Signore aspetta; sempre vanti perché il fratello aspetta; sempre avanti per tutto ciò che ancora gli rimaneva da vivere; è stato sempre avanti. Come lui allora, che noi oggi possiamo dire: sempre avanti”.

Cosimo Lasorsa