Il Miracolo della Santa Casa di Loreto: incontro del Serra Club dell’Aquila
Molto partecipata e interessante è stata la conferenza, organizzata il 23 febbraio dal Serra Club di L’Aquila nella chiesa di Santa Maria del Suffragio, con il giornalista, pubblicista e scrittore Dottor Federico Catani ,autore del libro “Il Miracolo della Santa Casa di Loreto”
Dopo il saluto e il ringraziamento del Presidente del Club Enrico Storelli ,ha preso la parola il relatore che ha spiegato le motivazioni che lo hanno spinto a scrivere questo libro: rispondere agli interrogativi e curiosità su questo scrigno di fede, di storia e tradizione.
Le domande più ricorrenti sono: Le tre pareti sono proprio quelle della Casa della Santa Famiglia ?
Come sono giunte da Nazareth in Italia? E’ stata opera degli angeli o dei crociati?
Lo scrittore ha affermato che le tre pareti della Santa Casa sono integre e intatte , senza fondamenta e collocate sulla nuda terra sopra un terreno irregolare .Di grande aiuto è stata la verifica fatta del materiale con cui è stata costruita : le pareti, infatti, sono formate da un tipo di pietre e di calcina inesistente nelle Marche.
Anche la presenza del legno di cedro conferma la provenienza dalla zona di Nazareth.
Su come sia arrivata a Loreto ,è storicamente e scientificamente attestata la traslazione angelica anche se alcuni ipotizzano il trasporto umano. Sono, infatti, accertate almeno cinque traslazioni avvenute nell’arco di tempo che va dal 1291 al 1296 : Tersatto, in Croazia, Ancona, nella selva della signora Loreto (oggi località Banderuola ) ,nel campo dei fratelli Rinaldi degli Antici (antistante all’attuale santuario),e sulla pubblica strada ( dove sorge l’attuale basilica).
Il Dottor Catani ha concluso dicendo che dovremmo difendere con maggior insistenza questo luogo, ,definito da Papa Giovanni Paolo II “Primo Santuario di portata internazionale dedicato alla Vergine” per i fatti avvenuti nella Santa Casa, dalla nascita di Maria Santissima ,all’Annunciazione e Incarnazione, alla vita vissuta insieme a Gesù e al suo sposo San Giuseppe.
Paola Giamberardini