Sulle strade di Junipero Serra: il francescano che convertì la California e fu di ispirazione del Serra International

di Cosimo Lasorsa

Oggi si ricorda l’ascesa al cielo di San Junipero Serra. Riproponiamo questo bellissimo articolo a firma del nostro socio.

Il 16 maggio 2006, durante il trasferimento via terra da San Francisco a Los Angeles, attraverso una delle strade più belle e più suggestive degli Stati Uniti lunga 700 chilometri, ho avuto l’opportunità di effettuare una sosta a Monterey. Monterey è stata la prima capitale della California durante il dominio spagnolo e messicano (1770-1822) e, fino alla metà dell’ultimo secolo, è stata famosa per la pesca delle sardine, molto copiosa nella baia, con conseguente sviluppo di stabilimenti per la lavorazione e l’inscatolamento e un fiorente commercio di esportazione in tutto il mondo. Inspiegabilmente, da un giorno all’altro, nel breve spazio di 24 ore, le sardine scomparvero dalle acque di Monterey, creando un crollo economico e la chiusura a catena di tutti gli stabilimenti. Oggi Monterey è una elegante cittadina turistica, con un delizioso porticciolo, dove si possono ammirare simpatiche foche, leoni marini e belle case immerse in giardini fioriti. Monterey è, inoltre, conosciuta come una dei territori in cui maggiormente operò Padre Junipero Serra. Uscendo da Monterey, infatti, si arriva a Carmel, chiamata anche Carmelo di Monterey. Carmel è anch’essa una incantevole cittadina caratterizzata dall’assoluta mancanza di semafori e di segnaletica stradale. Le strade non hanno nome né numeri civici, in quanto è la casa ad avere il proprio nome. E’ tutto scrupolosamente pulito ed ha avuto come sindaco famoso l’attore-regista Clint Eastwood. A Carmel si trova anche la bellissima Missione di San Carlo Borromeo, istituita da Junipero Serra, che ho avuto modo di visitare e dove è stato deposto il suo corpo dopo la morte. Si tratta della seconda delle nove Missioni fondate nella California Superiore da Padre Serra nel periodo che va dal 1769 al 1782. Quando Papa Giovanni Paolo II si recò pellegrino alla Missione di San Carlo Borromeo il 17 settembre 1987 ebbe a dire che questi luoghi, dove riposano i resti mortali di Padre Serra, “sono il cuore storico e spirituale della California e che le Missioni sono il risultato di una conseguente decisione morale presa da uomini di fede nei confronti del futuro di questa terra e delle popolazioni indigene”. Come molti sanno, il vero nome di Junipero Serra era Miguel Iosé Ferrer e non era né californiano né tanto meno americano ma spagnolo, essendo nato il 24 novembre 1713 a Petra di Majorca. Fattosi francescano appena diciottenne, decise di assumere il nome di Junipero (Frate Ginepro) per ricordare uno dei compagni più vicini e più fedeli a San Francesco d’Assisi, dalla cui santità fu sempre affascinato. A 36 anni iniziò la sua opera missionaria recandosi in Messico, che all’epoca era soggetta alla Spagna, approdando prima a San Giovanni di Porto Rico e, quindi, a Veracruz, da dove raggiunse a piedi Città del Messico. Trascorsi cinque mesi partì per la Sierra Gorda giungendo a Japan nel 1750, dove iniziò la sua predicazione agli indios nel loro linguaggio, traducendo le preghiere ordinarie e il catechismo ed educandoli anche nel lavoro. In Sierra Gorda assolse vari incarichi, tra i quali quello di Superiore delle cinque Missioni già costituite. Fu, quindi, inviato in Texas a ricostruire la Missione di San Saba, distrutta poco prima dagli Apaches, ma in seguito l’incarico fu revocato per il forte pericolo che comportava. Dopo un periodo di permanenza presso il Collegio Apostolico di San Ferdinando, come maestro dei novizi e predicatore delle Missioni, iniziò la sua grande avventura missionaria in California, dove giunse il 1 aprile 1768. Si calcola che Padre Serra abbia percorso 9.900 chilometri in terra e 5.400 miglia in navigazione quando, all’età di 56 anni, giunse in California, dove diede inizio alla fondazione di ben nove Missioni tra il 1769 e il 1782. La prima Missione in California fu realizzata a San Diego de Alcalà nel 1769, alla quale seguirono quelle di San Carlo Borromeo nel 1770, di Sant’Antonio di Padova e di San Gabriele Arcangelo nel 1771, di San Luigi Obisbo di Tolosa nel 1772, di San Francesco d’Assisi e di San Capistrano nel 1776, di Santa Clara nel 1777 e, infine, di San Bonaventura nel 1782, per poi ritirarsi definitivamente a Carmelo di Monterey, dove rimase fino alla sua morte. Dopo la morte di Junipero Serra, le Missioni in California si incrementarono ancora a cura dei Francescani fino a raggiungere il numero complessivo di ventuno Missioni. Quando giunse in California Padre Serra era un uomo ormai anziano, asmatico e sofferente di una ferita cronica ai piedi, che si portò avanti negli ultimi quindici anni della sua vita. Continuò, tuttavia, a camminare in tutta la California, a piedi o a dorso di mulo, per estendere la religione cattolica sul territorio e convertire gli indiani al Cristianesimo. Con le sue Missioni fronteggiò burocrati e comandanti militari, combatté gli abusi dei potenti e riuscì ad assicurare un sistema di leggi per proteggere gli indiani della California dalle ingiustizie inflitte dai soldati spagnoli. La Missione di San Bartolomeo, che ho visitato, fu fondata il 3 giugno 1770 nei pressi della spiaggia della baia di Monterey. Era il tempo in cui Don Gaspar de Portola, esploratore e soldato spagnolo che era stato a capo della spedizione della scoperta della baia di San Francisco, reclamava l’Alta California in favore della Spagna. Quella domenica mattina si verificarono due avvenimenti: da una parte Padre Junipero Serra che recitava la Messa sotto le fronde di una grande quercia plurisecolare piantando la Croce cristiana sulla spiaggia, dall’altra i soldati spagnoli che dispiegavano gli stendardi inneggiando alla corona di Spagna. Gli Spagnoli, infatti, accampavano un diritto di proprietà sul territorio di Monterey in quanto, oltre un secolo prima, nel 1602, la spedizione di Sebastian Vizcaino, altro navigatore ed esploratore spagnolo, aveva scoperto la baia di Monterey e, accompagnato dai monaci carmelitani, aveva fatto celebrare una Messa sotto la stessa quercia. I rapporti poco soddisfacenti e il clima di tensione che si era venuto a creare tra Spagnoli e Francescani spinsero Padre Serra a spostare la Missione nella attuale località di Carmel il 24 agosto 1771. La Missione di San Carlo Borromeo è posta in una posizione spettacolare, all’imbocco della Carmel Valley, attraversata dall’omonimo fiume Carmel, ed è circondata dalla catena montuosa di Santa Lucia oltre che dalla scintillante e azzurra Carmel Bay. Lo stesso Junipero Serra chiamò quel luogo “il giardino di Dio”. Considerata la gemma di tutte le Missioni, fu inizialmente costruita con pietre raccolte dalle miniere della vicina catena montuosa e completata, nella sua attuale struttura, nel 1793. La Missione di San Bartolomeo divenne il quartiere generale di Padre Serra, universalmente riconosciuto come Padre-Presidente di tutte le Missioni della California, che non si stancava mai di visitare nonostante le malferme condizioni di salute. La Missione si presenta in tutto il suo splendore al visitatore, con giardini ben curati e la bellissima Chiesa. La cupola, le torri campanarie e gli esterni riflettono chiaramente un influsso moresco. Archi in pietra formano il soffitto a volta. Un’unica finestra a forma di stella, che inizialmente avrebbe dovuto essere quadrata, aiuta a dar forma a questo capolavoro architettonico. Sotto il pavimento del Santuario, alla base dell’altare principale della Chiesa, è stato sepolto nel 1784 il corpo del Beato Serra, mai rimosso. Sepolti vicino a lui ci sono altri francescani, tra i quali il suo successore, Frate Flaminio Lasuen che, proseguendo la sua opera, fondò le successive nove Missioni in California. In un’altra ala della Missione si trova una artistica cappella con al centro un monumentale e altrettanto artistico sarcofago, opera nel 1924 dello scultore Jo Mora, che raffigura la morte di Padre Serra, circondato dai fedelissimi Padre Crespi che prega sul suo capo e i Padri Lasuen e Lopez in ginocchio ai suoi piedi. Si afferma che, quando morì il 28 agosto 1784, all’età di 71 anni, e si sparse la notizia, fu pianto come un padre perchè nessuno, prima di lui, aveva fatto tanto per le popolazioni della California. Considerato come il protettore degli indios fu chiamato “l’Apostolo della California”. Fu onorato come eroe nazionale e dal 1 marzo 1931 la sua statua trova posto nella Sala del Congresso di  Washington, come rappresentante dello Stato della California. Anche la cima più alta della catena montuosa di Santa Lucia in California porta il suo nome. Nel 1960 la Missione di San Carlo Borromeo a Carmel fu elevata a Basilica minore. E’ considerata uno dei più importanti monumenti storici della California se si considerano le migliaia di visitatori che vengono ad ammirarla da tutto il mondo e che partecipano alla sua storia in quanto, attraverso un attento restauro, è stato possibile ritrovare la sua imponente magnificenza originaria. Chiudo questa pagina di ricordi riportando le espressioni che Papa Giovanni Paolo II ebbe a dire nei confronti dei Serrani durante la cerimonia di beatificazione di Padre Junipero Serra il 25 settembre 1988: “In fra Junipero Serra, sacerdote dei frati minori, troviamo il fulgido esempio di unità cristiana e spirito missionario. Il suo grande obiettivo era di portare il Vangelo alle popolazioni autoctone dell’America, affinché anch’esse potessero essere consacrare alla verità. Oggi il suo esempio ispira, in modo particolare, i molti Gruppi Serra in tutto il mondo, i cui membri svolgono un lavoro lodevole nell’animazione vocazionale”.

Fonte: “Il Serrano”, Cosimo Lasorsa,  Past President del Serra Club di Roma.