Club di Taranto. Memoria e identità in un piccolo scrigno nel cuore di Taranto

Si chiama MUDIT, museo degli illustri tarantini, ed è un piccolo gioiello ottenuto con forza da un manipolo di cittadini illuminati che sono riusciti ad evitare la distruzione di un bene storico situato nel cuore della nostra città e a farne un luogo per la difesa della memoria e dell’identità cittadina. Il Serra club Taranto ha voluto conoscere ed approfondire il significato di questa istituzione culturale, recentemente aperta al pubblico, e, come ha sottolineato la presidente Maria Cristina Scapati, ringraziare due suoi soci il dott. Enrico Viola e la professoressa Josè Minervini, in prima fila in questa lunga e difficile gestione di un bene storico destinato alla demolizione.

In tanti ci siamo affollati nei locali ricavati dall’antica Masseria Solito, ammirando il recupero architettonico e lasciandoci affascinare dai totem multimediali che si integrano perfettamente ed indicano, sezione per sezione, personaggi e luoghi di un passato a volte assai remoto, ma spesso vicinissimo a noi.

La memoria è un bisogno, di più un dovere che ogni generazione ha nei confronti di quelle successive, la memoria va coltivata, difesa, valorizzata. Tutto questo è il MUDIT nato nella Masseria Solito, manufatto risalente al Seicento di proprietà della nobile famiglia Solito, che è stata praticamente fagocitata dal tumultuoso sviluppo della città nella seconda metà del secolo scorso. Solo la forza di volontà di un piccolo gruppo di cittadini, appassionati della storia e della cultura della propria terra, è riuscita a salvare l’antico edificio e a farne uno scrigno della memoria. Un gruppo di oltre 80 studiosi è stato coinvolto nel progetto di dare un’anima alla masseria facendone il luogo in cui i profili dei tarantini illustri danno vita e forma all’identità culturale della nostra Taranto. Un lavoro in continua evoluzione che ha prodotto finora 180 profili, elaborati in forma multimediale, con fotografie e attenta documentazione. Ne emergono figure illustri di letterati, storici, avvocati ed imprenditori, uomini di scienza e di teatro, musicisti e pittori. Un variegato mondo di figure impegnate al servizio della comunità.

Come serrani, in questo primo incontro con il MUDIT, abbiamo privilegiato la storia dei grandi Santi e dei Vescovi che hanno segnato alcuni momenti cruciali della vita di questa città, da San Cataldo a Sant’Egidio e poi mons. Capecelatro, mons. Bernardi, mons. Motolese e canonici come il Gagliardo ed il Ceci.

Tanto altro c’è da conoscer all’interno del Museo, diventato punto di riferimento per ricerche storiche, mostre tematiche e luogo di riferimento per moltissimi giovani. Il cammino identitario della nostra comunità è venuto finalmente alla luce grazie al Centro Studi Cesare Giulio Viola, e all’impegno generoso e gratuito degli studiosi coinvolti, a loro va il nostro plauso e la  nostra gratitudine.

Maria Silvestrini