Club di Prato: Donne e Chiesa ieri, oggi e domani. Storia e attualità della Santa Maria Maddalena De Pazzi.

L’incontro ha avuto il suo inizio col momento di preghiera nella recita del vespro guidato dal Cappellano, Monsignor Daniele Scaccini, durante il quale ha illustrato brevemente sulla figura di Santa Maria Maddalena De Pazzi che ha avuto una vita breve ma ha fatto grandi cose per la comunità carmelitana nel periodo successivo al Concilio di Trento.
Dopo aver pregato ci siamo spostati nel refettorio per la cena e poi la conferenza tenuta da Valentina Brachi che ha iniziato parlando della biografia di Santa Maria Maddalena che nacque il 2 Aprile 1566 quarta di tre fratelli. Veniva da una famiglia importante. Già dalla tenera età maturava la fede nel Signore a quando aveva 12 anni nel 1578 venne rapita in estasi dal Signore mentre da Firenze si recava nella Villa a Montemurlo a piedi perché gli dava noia salire in carrozza. La mamma si preoccupò e pensava che non stesse bene visto che digiunava spesso. Una volta terminato questo momento raccontò quello che gli era successo e così decise di consacrare la sua vita al Signore dopo le lotte contrarie della famiglia e dei vicini perché intraprendesse altre strade. Alla fine tutti acconsentirono affinché lei fosse felice e decise di riportarsi in clausura nel Monastero di Santa Maria degli Angeli a soli 16 anni (era il 1582). La sua vita monastica era dedicata alla preghiera contemplando il Signore e tante volte veniva rapita in estasi vivendo attimi della vita di Gesù e a volte suonava le campane in cui invitava il popolo a venire ad amare l’Amore di Gesù. Successivamente scrisse alcune lettere a Papa Sisto V, alla Venerabile Veronica Laparelli e a Santa Caterina De Ricci perché la chiesa aveva vissuto il Concilio di Trento e si preparava ad un forte rinnovamento. Morì il 25 Maggio 1607 a soli 41 anni per problemi di salute che si portava avanti da tempo. Fu beatificata nel 1626 da Papa Urbano VIII e venne canonizzata da Papa Clemente IX . In seguito le suore si spostarono dal Convento di Oltarno per andare a quello di Borgo Pinti e grande fu la gioia quando videro dal vivo la bella Firenze illuminata che non avevano rivisto per via della vita di clausura. Da lei tanto c’è da imparare soprattutto nel rinnovare l’evangelizzazione così da cercare di lasciare un segno come è stato nella figura di tanti santi e personaggio importanti e di spicco
Marco Giraldi-Vicepresidente delle Rispettive Comunicazioni Sociali del Serra Club di Prato 534 appartenente al Distretto 71 della Toscana Nord e Sardegna