Club di Palermo. 40 anni di cammino e tanta strada ancora da fare

 

Momenti di grande gioia per il Club di Palermo che, con emozioni, ricordi e testimonianze, festeggia la sua incorporazione avvenuta con la Charter del 28 giugno 1981. La ricorrenza è troppo importante e l’afa pomeridiana di questo inizio d’estate non ferma i tanti soci che guidati dal Presidente del Club , Rosario Scalici, hanno voluto partecipare a questa ricorrenza così importante.

L’occasione speciale ci ha regalato anche l’onore di presenze speciali: la Presidente nazionale, Paola Poli, il trustee internazionale per l’Italia, Manuel Costa, il Governatore del Distretto 77, Michele Montalto, e tanti amici serrani provenienti da altri Club italiani che hanno voluto essere presenti a festeggiare insieme a noi.

I vari relatori (in primis il Presidente Rosario Scalici, ma anche Cesare Gambardella e don Piero Magro) hanno ricordato come la realtà del Serra Club a Palermo è stata fortemente voluta dal Card. Salvatore Pappalardo che, come noto, ha sempre creduto, sostenendola in diversi ambiti, nella partecipazione consapevole dei laici nella vita diocesana.

Su richiesta del Card. Pappalardo, il Club di Palermo vede la luce grazie all’entusiastica risposta da parte del primo presidente, Amedeo Ziino, ed alla collaborazione di altre figure straordinarie di laici impegnati quali Cesare Barbera, i coniugi Cappellino, Renato Vadalà, Ugo Modica.

Composto attualmente da 58 soci (gli ultimi due ammessi proprio in occasione di questo anniversario), il Serra Club di Palermo è il più numeroso d’Italia. Ma non è nel dato strettamente numerico che sta la sua peculiarità, bensì nell’aver consolidato ed ampliato la specificità vocazionale dei Serra Club, dal momento che tanti soci vivono una straordinaria comunione di preghiera, vita e relazionalità con il Seminario, che non è solo luogo di riunione del Club di Palermo, ma   vero e proprio punto di incontro e condivisione dove si creano profonde relazioni tra i soci e i seminaristi.

Questa peculiarità è stata ben evidenziata sia dal saluto di accoglienza rivolto ai presenti dal Rettore del Seminario, don Silvio Sgrò, sia dalla testimonianza del socio Cesare Gambardella (che nel Serra ha ricoperto tutte le cariche istituzionali possibili, compresa quella di Presidente Internazionale).

Le relazioni, l’affettività e la comunione spirituale creata in questo quarantennio non sono dati statisticamente misurabili, ma diventano esperienza di vita reale e si concretizzano in un’atmosfera di familiarità percepibile anche dagli ospiti esterni.

Nelle diverse testimonianze di seminaristi poi diventati presbiteri è bello vedere che il Serra Club emerge non come istituzione a sostegno del Seminario, ma come imprescindibile presenza di quegli anni di formazione e preparazione al sacerdozio. Il Serra Club, ha ricordato don Silvio Sgrò, è sempre stato un compagno di viaggio per la Comunità del Seminario; un compagno di viaggio con il quale la Comunità del Seminario sente un profondo sentimento di comunione.

A creare questo clima unico contribuiscono le capacità relazionali dei singoli individui, ma il collante è costituito dalla partecipazione comune agli incontri mensili di formazione condivisa (i temi di volta in volta trattati rispondono alle esigenze ed agli interessi che i seminaristi stessi rappresentano in seno al Consiglio direttivo del Club n.d.r.) e dagli incontri in occasione dell’adorazione eucaristica settimanale nella Cappella del Seminario a cui diversi soci partecipano con costanza.

In un clima gioioso di festeggiamenti è logico fare, oltre ai bilanci del passato, anche progetti per il futuro. Per questo il presidente in carica Rosario Scalici annunciando il tema pastorale del prossimo anno sociale riguardante il perdono e la pace  a partire dal cuore dell’uomo, si augura che possa essere incrementato il numero dei soci, non per puro proselitismo ma per camminare e lavorare nella vigna del Signore  insieme e senza stancarsi.

Fanny Conti