Club di Prato. Serra Day al Monastero di San Vincenzo Ferreri e Santa Caterina De Ricci.

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Il Club di Prato si è riunito per il Serra Day il 7 maggio alle 09:30 presso il Monastero di San Vincenzo Ferreri e Santa Caterina De Ricci.
C’è stato il saluto del vicesindaco Luigi Biancalani che ha ringraziato di essere stato invitato a questa iniziativa e poi ha parlato brevemente la nostra socia artista Gabriella Furlani per via di un lavoro fatto nel 2002. Abbiamo visto la Madonna del Papalini che salvò le monache durante il Sacco di Prato del 29 Agosto 1512 per mano delle truppe spagnole. Abbiamo visto la camera da letto dove morì S. Caterina così come la cella dove ci fu l’abbraccio del crocifisso e lo stendardo con il quale fu proclamata santa.
Alle 12:00 c’è stata la celebrazione della Santa Messa dal nostro vescovo Monsignor Giovanni Nerbini e concelebrata da Monsignor Daniele Scaccini nostro cappellano e vicario diocesano, Monsignor Basilio Petrà, Don Enzo Pacini l’attuale cappellano del carcere La Dogaia e direttore della Caritas diocesana e presente anche Don Silvano Pagliarin in quanto arrangiatore dell’organo.
Nell’omelia il vescovo si è rifatto alla Prima Lettura tratta dal Libro degli Atti degli Apostoli in cui Pietro compie due miracoli che sono la guarigione di Enea paralitico da otto e la risurrezione di Tabità che si era ammalata morendo. Questi prodigi li ha compiuti perchè si è fidato di Gesù che aveva rinnegato tre volte durante la sua passione. La vita passa ma tutti possiamo lasciare una traccia di ricordo come ha fatto Santa Caterina e tante altre figure carismatiche fra cui il beato Carlo Acutis(1991-2006) che in soli quindici anni si è fidato del Signore lasciando il suo segno e a Prato abbiamo una reliquia custodita presso la Basilica di San Domenico. Mons. Petrà ha continuato parlando del Sinodo 2021-2023, voluto dal Santo Padre, così da formare una chiesa sempre più povera, ma evangelica che va incontro a chi è lontano da Dio ascoltando senza giudicare, sull’esempio che ci ha lasciato Gesù, che non imponeva mai niente, ma si faceva servitore chiedendo a chi incontrava per la strada cosa poter fare per la loro situazione e poi predicava il Vangelo alla folla così chiunque ascoltava la sua voce poteva convertire il suo cuore prendendo parte al suo Regno.
Dopo la Messa ci siamo spostati al Chiostro di San Domenico per il pranzo e poi chi era interessato al museo del chiostro c’era la mostra su Leonardo da Vinci a 570 anni dalla nascita(1452-2022).
Marco Giraldi