Club di Prato. Celebrazione per i soci defunti.
Giovedì 4 novembre noi soci del Serra Club di Prato ci siamo ritrovati alla Chiesa di San Fabiano presente in Seminario Vescovile per la celebrazione della Santa Messa in suffragio dei serrani defunti celebrata dal nostro cappellano Monsignor Daniele Scaccini, nel giorno della ricorrenza di San Carlo Borromeo (1538-1584) che sappiamo bene che fu inizialmente Amministratore Apostolico della Diocesi di Milano dal 1560 al 1564 e successivamente cardinale fino alla morte. Dopo il Concilio di Trento San Carlo Borromeo apprese il senso vero di essere pastore fra la sua gente nella diocesi più grande di tutta Italia e il suo motto era “Humilitas” ovvero “Umiltà”. Nell’omelia liturgica Don Daniele si è soffermato molto sulla Prima Lettura tratta dalla Lettera di San Paolo apostolo ai Romani il punto in cui dice che nessuno di noi vive e muore per se stesso ma per sia in vita che in morte siamo parte del Signore che è morto e risorto per essere il Dio di tutti. Questa lettura era adatta per questa liturgia perché riguarda i defunti, in questo caso i serrani che non ci sono più, che hanno speso la loro vita per il Signore. Prima dell’inizio della celebrazione ne sono stati letti i rispettivi nomi.
Nella stessa giornata si ricordava la fine della prima guerra mondiale nel 1918, che ha causato più di 17 milioni di morti di cui non sempre sappiamo i nomi e che venne giustamente definita “Inutile Strage” dall’allora Sommo Pontefice Benedetto XV. Il prosieguo dell’omelia è stato sul brano del Vangelo di Luca in cui Gesù parla della parabola della pecorella smarrita e della dramma ritrovata che fanno capire la gioia che prova il Signore anche per poche persone che si convertono senza stare a fare calcoli matematici ma guardando il cuore delle persone. Dopo la Messa ci siamo salutati e ci rivediamo fra due settimane
Marco Giraldi