Club Vigevano-Lomellina. Grande festa per l’inizio dell’anno serrano a Vigevano!
Giovedì, 30 settembre, in un clima fraterno, la presidente, Silvana Invernizzi, ha accolto nel club due nuovi soci, Daniele Semplici e Davide Guerreschi.
Una nota di vitalità è venuta ad animare anche il nostro Seminario vescovile. Con atteggiamento paterno, il nuovo rettore, Mons. Gianfranco Zanotti, ha dato il benvenuto a tre nuovi seminaristi: Michel, Marco e Stefano, vocazioni
maturate in età adulta, dopo esperienze di lavoro significative per il loro bagaglio esistenziale.
Il nostro vescovo, Mons. Maurizio Gervasoni, ha presieduto la celebrazione eucaristica ed ha inaugurato l’anno sociale con la conferenza sul tema: “Le beatitudini: paradosso di Dio”.
Grazie alla fattiva collaborazione tra Serra club e Ufficio Scuola diocesano, hanno partecipato all’incontro gli insegnanti di religione, e gli iscritti a AIMC e UCIIM, beneficiando dei crediti formativi riconosciuti ai fini dell’aggiornamento professionale.
Le beatitudini sono il nuovo decalogo di Gesù – ha sottolineato Mons. Gervasoni – ma implicano un ribaltamento dei paradigmi umani consueti.
Non è felice chi cerca un appagamento nel realizzare se stesso, in modo egocentrico, e neppure chi vuole soddisfare i propri bisogni attraverso forme di godimento che gli portino benessere. La felicità, di cui parla Gesù, scardina
il nostro modo comune di pensare e valuta il successo personale in base alla disponibilità a conformarsi a Lui, amando come Lui ha amato, fino al sacrificio di sé sulla croce. La beatitudine non è conseguenza proporzionale di una buona prassi morale ma è condizione concessa dal Padre a chi si uniforma a Cristo, secondo la sua logica paradossale di donazione agli altri, percepita come “scacco e fallimento” agli occhi del mondo. Questa creatività d’amore è incarnata in modo particolare dai poveri di spirito o dai perseguitati a causa del Vangelo, che già al presente sono beati, perché si spendono, liberamente e con gratuità, in un atteggiamento di abbandono, paziente e sofferto, alla volontà di Dio sulla loro vita.
Le beatitudini si radicano alla certezza credente del bene definitivo che solo il Regno porterà; si inseriscono in un orizzonte di speranza che solo la fede può alimentare.
Come serrani, vogliamo guardare “sempre avanti” (secondo il motto del nostro ispiratore San Junipero Serra), “ricaricati” interiormente da una serata comunitaria che ci ha riscaldato i cuori, alternando preghiera liturgica,
convivialità e impegno culturale, coniugati insieme al gusto dell’amicizia e all’apertura agli altri.
Buon anno serrano a tutti!
Luisa M. P. Zini