Club di Roma. Chiusura anno sociale e passaggio di consegne

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Alla data del 30 giugno si chiude, come da tradizione ormai consolidata, l’anno sociale dei Club del Serra Italia. Una scadenza che ha interessato anche il Serra Club di Roma, con l’incontro svoltosi il 19 giugno, che ha avuto come punto centrale il duplice il passaggio di consegne tra i Presidenti del Club e i Governatori del Distretto 72.

Una giornata di notevole interesse e di grande condivisione, che si è svolta presso la Casa Bonus Pastor del Vicariato di Roma, iniziata con la celebrazione della Santa Messa, officiata dal nostro Cappellano, Mons. Vittorio Formenti, nella Cappella dei Beati Protomartiri romani.

“Domine bonum est nos hic esse: Signore è bello che siamo qui”. Sono queste le parole pronunciate da Don Vittorio Formenti prima dell’omelia a commento al bellissimo Vangelo di Matteo, dove il Signore invita a non servire due padroni, Dio e la ricchezza, ma a spiritualizzare la nostra vita per imparare a cogliere i valori che possono essere fonte della nostra gioia. Un grazie al Signore per averci concesso di ritrovarci insieme dopo un così lungo tempo di lontananza per la pandemia.

A seguire, la prima cerimonia del passaggio del distintivo di Presidente del Serra Club di Roma tra Giovanni Sapia e Roberto Razzano, con la partecipazione della Past Governatrice Mary Semprini.

Una cerimonia importante perché ha consentito al Presidente Sapia sia di salutare i soci, gli ospiti e i simpatizzanti intervenuti a questa riunione conclusiva, sia di volgere uno sguardo al passato con un auspicio di maggiori aspettative per il futuro.

Per quanto riguarda il passato, non c’è dubbio che l’eredità lasciata dal Presidente Sapia è molto positiva, oltre che lodevole, dopo un periodo così difficile per la perdurante presenza del coronavirus nel suo secondo anno di Presidenza.

E questo non soltanto per la competenza con cui ha saputo condurre questi due anni sociali, mantenendo inalterati i contatti con i soci, anche se a distanza, con i moderni mezzi di comunicazione, nel periodo della pandemia, ma anche e soprattutto per come ha saputo gestire il suo mandato all’insegna della solidarietà e della compartecipazione, che gli hanno consentito di coinvolgere tutti nell’attività del Club con i risultati concreti che ne sono derivati.

La Presidenza di Giovanni Sapia lascia, inoltre, una traccia tangibile nel Serra Club di Roma perché è una testimonianza di come la nostra missione serrana possa andare avanti e concretizzarsi nella sua credibilità di certificazione a sostegno delle Vocazioni sacerdotali.

La finalità principale del Serra Club di Roma, in questi due anni, anche se condizionata dalla pandemia che ne ha ridotto l’attività, è stata innanzitutto quella di agire, con il fattivo contributo dei soci, soprattutto sul territorio, per dare conoscenza, a quanti si sono avvicinati al nostro sodalizio, dei principi e degli ideali a noi trasmessi dai Padri fondatori, quali base del nostro vivere sociale.

Volendo riassumere brevemente i risultati della Presidenza Sapia potremmo enumerare i seguenti:

– espansione e incremento del Club, attraverso una capillare divulgazione dei valori che contraddistinguono il Serra, l’ampliamento delle relazioni interne ed esterne, l’aumento dell’impatto sul territorio;

– promozione dell’attività di service, attraverso un dialogo mai interrotto, anche se a distanza, fondamentale per incrementare l’affidabilità e la credibilità nel processo di formazione per costruire un futuro migliore e accrescere la base associativa;

– estensione dell’attività di comunicazione, strategica e basilare per l’informazione, attuazione e realizzazione dei programmi.

I programmi, soprattutto quello del primo anno sociale, predisposti dal Presidente Sapia, sono stati attuati, infatti, con il mettersi a completa disposizione di quanti hanno avuto l’opportunità di avvicinarsi al nostro Club, per aiutarci a crescere in questi tempi così difficili per la Chiesa e per le Vocazioni. Con risultati che possiamo ritenere soddisfacenti e che danno slancio e fiducia sul futuro del nostro Club.

Una fiducia sul futuro affidata, per il prossimo biennio, al Presidente eletto, Roberto Razzano, che saprà senz’altro proseguire sulla linea già tracciata e portare a compimento il suo mandato confidando sull’amicizia, sulla stima reciproca e sull’armonia che ci accomuna nel nostro sodalizio romano, beni preziosi e imprescindibili del vivere serrano. Una fiducia, infine, impostata sulla determinazione a portare avanti anche nuove idee, nuovi progetti e nuovi eventi, che contribuiscano a immedesimarci sempre di più nella nostra missione e a perfezionarci nei nostri obblighi morali nei confronti della Chiesa.

“La missione di un serrano, ha detto Giovanni Sapia nel suo intervento di saluto, è duplice. La prima è quella di sostenere e coltivare le Vocazioni alla vita religiosa in tutte le sue forme d’intervento consentite a laici come noi. La seconda è la capacità di generare sentimenti di amicizia tra di noi, popolo del Serra, sia a livello locale che nazionale. Dedico, infine, il mio mandato di Presidente del Serra Club di Roma all’indimenticabile Ugo La Cava che era e rimane stella polare del mio percorso serrano”.

Sobria e essenziale, nella sua semplicità, anche la cerimonia del passaggio del distintivo di Governatore del Distretto 72 tra Giuseppe Mangeri, che ha assolto il mandato per un triennio, e Marcello Bonotto che subentra nell’incarico, con la partecipazione del Past Governatore Enzo Ancarani.

Al Governatore Giuseppe Mangeri un ringraziamento per l’impegno, la dedizione e la qualità del lavoro svolto nel triennio, non privo di difficoltà, ma sempre rivolto alla ricerca dell’efficienza e delle funzionalità del Distretto. Al neo Governatore Marcello Bonotto, che ha già ricoperto l’incarico di Presidente del Serra Club di Viterbo e di responsabile ai programmi in ambito distrettuale, fervidi voti augurali di buon lavoro per il suo nuovo prestigioso mandato.

Pur nella sua semplicità, l’incontro è stato molto sentito e condiviso dai partecipanti che, con la loro presenza, hanno voluto manifestare al Presidente Sapia gratitudine per il suo operato.

A conclusione di questa bella giornata, in un clima di cordiale amicizia, la consumazione di un pranzo augurale con spirito di serena familiarità e il saluto finale con la recita della preghiera del Serrano e dell’Ave Maria.

Un grazie di cuore al Presidente Sapia e al Governatore Mangeri.

In bocca al lupo al Presidente Razzano  e al Governatore Bonotto

 

Cosimo Lasorsa