Club di Roma. Festa dell’Immacolata Concezione

La solennità dell’Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria, che si festeggia ogni anno nella ricorrenza dell’8 dicembre, non ha visto quest’anno la partecipazione del Papa che, come da tradizione, si unisce al popolo romano con la preghiera e il deposito di un omaggio floreale alla statua della Madonna che si trova in cima alla colonna in Piazza Mignanelli, nei pressi di Piazza di Spagna.

Una scelta dolorosa, ma comunque obbligata di Papa Francesco che, come riportato in un comunicato ufficiale della Santa Sede, è dovuta “alla perdurante situazione di emergenza sanitaria e al fine di evitare ogni rischio di contagio provocato da assembramenti”.

Ma l’omaggio alla Madonna di Papa Francesco non è venuto meno anche in questa particolare e triste circostanza.  In forma strettamente privata, alle ore 7 del mattino, sotto la pioggia, con mascherina e ombrello, il Sommo Pontefice si è recato in Piazza di Spagna, dove ha deposto la sua corona di fiori alla base della colonna, posizionata poi dai Vigili del Fuoco in cima alla statua.

Non si interrompe, pertanto, la tradizione che dura da ben 62 anni, da quando cioè l’8 dicembre 1958 Papa Giovanni XXIII visitò il monumento e depose per la prima volta un cesto di rose bianche ai piedi della Madonna, per poi dirigersi alla Basilica di Santa Maria Maggiore, che accoglie l’icona mariana “Salus Populi Romani”. Rito che poi è diventato tradizione con tutti i Pontefici che si sono succeduti.

Una visita breve, con Papa Francesco che si è raccolto in preghiera per poi rientrare in Vaticano, dopo avere raggiunto la Basilica di Santa Maria Maggiore dove ha celebrato la Santa Messa nella Cappella del Presepe.

La festività dell’Immacolata Concezione è stata sempre un motivo d’incontro e di preghiera per il Serra Club di Roma, tradotto con la presenza ogni anno di soci, amici e familiari alla cerimonia di Piazza di Spagna per la deposizione di un cesto di fiori alla base della colonna da parte del Presidente del Club, a significare la nostra vicinanza alla Madre di Dio e al suo ricorso per il sostegno alla nostra missione serrana.

Indimenticabile resta la partecipazione del nostro Club alla processione dello scorso anno, organizzata dal Primicerio Mons. Giuseppe Blanda, con un corteo partito con il nostro stendardo dalla Chiesa di Santa Maria di Odigitria, in via del Tritone, per raggiungere Piazza di Spagna e deporre, come atto di venerazione, la nostra composizione floreale, con le recite, guidati da Mons. Vittorio Formenti, dell’Ave Maria e della preghiera del Serrano, a intercessione delle nostre famiglie e per le Vocazioni.

Una cerimonia che quest’anno il Serra Club di Roma non ha potuto replicare, ma alla quale ugualmente non si è sottratto perché, come raccomandato dal Presidente Giovanni Sapia con una lettera inviata a amici e amiche del Club, l’invito è stato quello di immedesimarci ugualmente nella mistica ricorrenza per compiere, in maniera diversa, un atto di devozione alla Madonna.

Anche se non materialmente vicini, i serrani di Roma si sono, infatti, riuniti spiritualmente a distanza tutti insieme a mezzogiorno dell’8 dicembre, per implorare la Vergine Maria a venire incontro alle nostre preghiere per la cessazione della pandemia e darci la forza di continuare nella nostra missione di sostegno alle Vocazioni.

Pregare tutti insieme a distanza in questo periodo di Coronavirus non è un nuovo modo di pregare perché la preghiera è universale e nella sua universalità, come ci insegna Papa Francesco, la preghiera è “segno di vicinanza ed è filo invisibile che unisce tutti e tutti sostiene”.

 

Cosimo Lasorsa