Le missioni di Junipero Serra

Missione di San Antonio da Padova, California. Foto: Richard Wong

Nella seconda metà del 2020 si è molto parlato e discusso di Fra Junipero Serra. Il tutto è iniziato esattamente venerdì 20 giugno quando la statua di Padre Junipero Serra nel Parco di San Francisco è stata abbattuta da mani iconoclaste, cui ha fatto seguito quella di Palma di Maiorca, l’isola delle Baleari dove nacque nel 1713, imbrattata di rosso con la scritta “racista”, che vuol dire “razzista”.

In effetti, non è la prima volta che questo frate francescano, passato alla storia come Apostolo della California, sia stato oggetto di oltraggio e di contestazioni nell’America Latina. Ad iniziare dal 23 settembre 2105, quando Papa Francesco, con la solenne cerimonia svoltasi a Washington nel Santuario Nazionale dell’Immacolata Concezione, annunciò la sua canonizzazione ricordandolo nella sua omelia come “un vero missionario che ispirò i suoi passi e plasmò la sua vita alla gioia del Vangelo e che seppe dire, ma soprattutto seppe vivere dicendo: “Sempre avanti”. Così come nel 2017 a Santa  Barbara, a nord di Los Angeles, quando la sua immagine ebbe a subire atti vandalici con la statua decapitata e imbrattata di vernice rosso sangue.

L’accusa di questi contestatori è quella di un controverso evangelizzatore ritenuto responsabile di comportamenti brutali verso gli indigeni, di partecipazione al genocidio dei nativi americani e di avere requisito terre di proprietà degli indios riducendoli virtualmente in schiavitù per convertirli forzatamente al cattolicesimo. Accuse infamanti perché Padre Junipero Serra e i frati minori da lui guidati, spingendosi dalla piccola Maiorca alle lande americane, non soltanto seppero portare il Vangelo a questo popolo derelitto e abbandonato, ma come ha ribadito Papa Francesco “ha saputo andare incontro a tanti imparando a rispettare le loro usanze e le loro caratteristiche e ha cercato di difendere la dignità della comunità nativa, proteggendola da quanti ne avevano abusato”.

Una testimonianza tangibile di questo grande apostolato di Junipero Serra sono le nove Missioni fondate tra il 1769 e il 1782. Missioni con le quali riuscì ad assicurare un sistema di leggi per proteggere gli indiani della California dalle ingiustizie inflitte dai soldati spagnoli.

Ma cosa ne è oggi, a distanza di due secoli e mezzo, di queste Missioni collegate tra loro lungo un percorso, all’epoca definito “el camino real”. Di seguito una breve sintesi di quello che resta di queste Missioni.

Missione di San Diego de Alcalà. Fondata il 6 luglio 1769 in un’area abitata dal popolo Kumeyaay, una tribù di popolazioni indigene della California.  La Chiesa originaria fu distrutta da un incendio nel 1775. Nel 1776 Padre Serra tornò per sovraintendere alla restaurazione della Missione che, negli anni a seguire, ebbe un record di risultati spirituali con 567 battesimi e 908 neofiti.

La Missione con la sua facciata di stucco bianca e una torre campanaria con cinque campane si erge sul pendio settentrionale della valle del fiume San Diego. Definita “la madre di tutte le Missioni”, è oggi un monumento storico nazionale in quanto classificata “National History Landmark” La casa, sobriamente arredata in cui Padre Junipero Serra risiedeva durante le sue visite, è tutto ciò che è rimasto del Monastero originario. Il ristretto interno della Chiesa è stato restaurato, riportandolo all’aspetto che aveva nel 1813. Nel museo della Missione si trovano alcuni manufatti ricavati negli scavi archeologici.

Missione di San Carlo Borromeo. Fondata il 3 giugno 1770 è l’unica Missione costruita in pietra, prelevata dalle miniere della vicina catena montuosa di Santa Lucia. La Missione fu edificata in una posizione spettacolare, all’imbocco della Carmel Valley, attraversata dall’omonimo fiume Carmel, oltre che dalla scintillante e azzurra Carmel Bay. Lo stesso Junipero Serra definì quel luogo “il giardino di Dio”.

Caduta in rovina nella metà del XIX secolo ha subito costanti e notevoli lavori di restaurazione fino alla struttura attuale, che si presenta in tutto il suo splendore con il campanile e le campane originali, la bellissima Chiesa e giardini ben curati. Sotto il pavimento del Santuario, alla base dell’altare principale della Chiesa, è stato sepolto nel 1784 il corpo di Junipero Serra, mai rimosso. Nel 1960 è stata designata come Basilica Minore da Papa Giovanni Paolo II ed è stata oggetto di visita da parte di Papa Giovanni Paolo II nel suo tour negli Stati Uniti nel 1987. E’ considerata uno dei più importanti monumenti storici della California con migliaia di visitatori che vengono ad ammirarla da tutto il mondo.

Missione di Sant’Antonio di Padova. Fondata il 14 luglio 1771 ebbe un percorso travagliato con difficoltà a portare avanti la costruzione, in particolare della Chiesa. Nessuna città è sorta nei pressi della Missione. Nel 1845 la Missione fu sequestrata venne messa in vendita dal Governatore messicani ma non trovò acquirenti.

La ricostruzione dell’attuale Missione ebbe inizio nel 1903, ma un forte terremoto danneggiò lì edificio nel 1906. Dopo oltre 50 anni la Missione, finalmente completata e ripristinata nella attuale struttura, è inclusa tra le visite turistiche raccomandate in California. Attualmente è una Parrocchia della Diocesi di Monterey.

Missione di San Gabriele Arcangelo. Fondata l’8 settembre 1771, la Missione sorse lungo le rive del Rio de Les Temblores. Abbattuta in parte da una forte alluvione nel 1776, fu trasferita cinque miglia più vicino all’odierna San Gabriel. Raggiunse il massimo del suo apogeo con oltre 25.000 battesimi, diventando la più prolifica nella catena delle Missioni, prima di cadere in abbandono ed essere secolarizzata nel 1834.

L’attuale Missione, ristrutturata negli ultimi anni, ha come punto di riferimento principale una bella Chiesa del XIX secolo, che costituisce l’attenzione principale per i turisti. Alcune delle opere più affascinanti della Chiesa sono le stazioni della Croce, dipinte da indiani neofiti. Accanto alla Chiesa si trova il piccolo cimitero dell’Arcangelo San Gabriele, che fu realizzato nel 1778, rendendolo il più antico cimitero della contea di Los Angeles. La Chiesa, costruita in pietra, mattoni e malta,  tra migliori conservate presenti in California, è stata recentemente colpita da un incendio, di natura dolosa, che ha distrutto il tetto e gran parte dell’interno.

Missione di San Luigi Obisbo di Tolosa. Fondata il 1 settembre 1772 semplicemente con una Croce eretta sul suolo e la celebrazione della Santa Messa. Successivamente fu pienamente realizzata con ampi edifici per ospitare i vicini indiani, magazzini e persino un mulino. Andata in rovina dopo il periodo di laicizzazione, la Missione tornò a disposizione della comunità cristiana dopo la ristrutturazione iniziata nel 1933.

L’attuale Missione, posta a metà strada tra Los Angeles e San Francisco, è considerata una gemma della California, in quanto tappa obbligata per gli appassionati di storia. E’ una Missione con caratteristiche che la differenziano dalle altre, con una cappella decorata con semplicità, ma molto espressiva, con un giardino fiorente alle spalle e un importante museo storico.  Attualmente è una Parrocchia della Diocesi di Monterey.

Missione di San Francesco d’Assisi. Fondata il 29 giugno 1766, la Missione era costituita da un edificio costruito con spesse mura che ne hanno consentito una perfetta conservazione.

E’, allo stato attuale, una delle Missioni più integre tra quelle che ci sono state tramandate. Il complesso, che si trova nella parte meridionale di San Francisco, è costituito da una struttura con gli interni abbelliti con pitture che richiamano la cultura indiana oltre che con soffitti sorretti da travi di sequoia. Al centro la Chiesa originaria, che è l’edificio più antico della città. Il giardino interno, con piante e fiori, anch’essi della cultura indiana, comprende anche il cimitero della Missione, che ospita i corpi di oltre 5.000 indiani.

Missione di San Giovanni da Capistrano. Fondata il 1 novembre 1776, la Missione nasce in un territorio popolato dagli indiani Achjacemen. Entrata in un lungo declino a iniziare dal 1833, a nulla sono serviti gli sforzi fatti successivamente per riportare la Missione al suo stato precedente.

Oggi la Missione è da considerarsi come museo ed è interessante da visitare per le vestigia che sono rimaste da ammirare. Di originale rimane ancora integra la “Cappella del Serra” o “Chiesa del Serra”, dove è stato documentato che Junipero Serra ha celebrato la Santa Messa, una piccola struttura dove è possibile vedere  interessanti affreschi e dove tuttora si svolgono funzioni religiose. Nel cortile dell’entrata si trovano, inoltre, le rovine della Chiesa, un maestoso edificio distrutto da un terremoto nel 1812, con accanto quattro campane.

Missione di Santa Clara. Fondata il 12 gennaio 1777. La prima Chiesa fu iniziata nel 1781 e completata il 1784 con le campane avute in dono da Carlo III di Spagna. Anch’essa è stata devastata più volte a causa di alluvioni, incendi e terremoti.

La Missione attuale è il risultato della sesta ricostruzione terminata nel 1929 ed è l’unica che si trova in un campus universitario con le sue campane originali che suonano ogni mattina. Esistono ancora alcune mura della Missione iniziale e il giardino principale dedicato alle rose, un’antica tradizione della Missione.

Missione di San Bonaventura. Fondata il 31 marzo 1782, domenica di Pasqua, l’inaugurazione si svolse sulla spiaggia del canale di Santa Barbara. Iniziò subito a prosperare con l’assistenza agli indiani Chumash locali, che parteciparono alla costruzione di un acquedotto utile per annaffiare piante e giardini. Nel 1816 la Missione raggiunse il suo apice con 1328 indiani. Più volte distrutta da terremoti e più volte ricostruita.

L’attuale Missione fu ripristinata nel 1956-57 con le finestre ricostruite nelle loro dimensioni originali, così come il soffitto e il pavimento. Anche le cinque campane del campanario sono originali. La Missione assolve, ancora oggi, la funzione di Parrocchia attiva.

Le Missioni di Padre Junipero Serra oggi superstiti, restaurati o ripristinati, in tutto o in parte, nel corso degli anni, sono considerate le strutture più antiche della California oltre che monumenti storici tra i più importanti e i più visitati. Sono, inoltre, diventate simbolo dello Stato perché ricordano l’origine della storia della California. Tutto questo grazie a un umile frate francescano che con il suo impegno missionario, lavorando senza soste ma con pazienza, perseveranza e umiltà, oltre che con lungimiranza e coraggio, sparse i semi della fede cristiana in California, contribuendo a costituire una nuova società e un nuovo Stato.

 

Cosimo Lasorsa