Il rosario di Papa Francesco

Ancora una volta l’invocazione di Papa Francesco rivolta alla Vergine Maria per porre termine all’epidemia che ci ha colpito in questi ultimi mesi. E’ quanto avvenuto, a conclusione del maggio mariano, con la recita del Santo Rosario, presieduta dal Santo Padre, nella vigilia della Pentecoste, davanti alla grotta di Lourdes nei Giardini Vaticani, una riproduzione fedele, in dimensioni ridotte, della vera grotta di Lourdes, inaugurata da Papa Pio X nel 1905.

“Assidui e concordi nella preghiera insieme con Maria”. E’ questo il tema, tratto dagli Atti degli Apostoli, posto alla base della recita del Rosario, trasmessa in diretta televisiva, in collegamento con i maggiori Santuari di tutto il mondo, da Czestochowa in Polonia, a Fatima in Portogallo, a Nostra Signora di Guadalupe in Messico, a Lujan e Milagro in Argentina, a Pompei, Loreto e San Giovanni Rotondo in Italia, alla Immaculate Conception a Washington in USA, ad Aparecida in Brasile, a Nostra Signora di Banneux in Belgio, a Elele in Nigeria, a Chiquinquira in Colombia, a Notre Dame de la Paix in Costa d’Avorio e a tanti altri luoghi sacri della Chiesa universale. Una iniziativa sostenuta da Mons. Rino Fisichella, Presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione, che ha così sottolineato la straordinarietà della celebrazione: “Il valore è quello di tenere insieme il mondo, le nostre famiglie, pregare nelle nostre case, riscoprire quanto sia importante che il Rosario sia recitato anche nelle nostre case”.

Ad accompagnare questo forte momento di preghiera, il coinvolgimento e la presenza di uomini e donne “testimoni della pandemia”, che si sono alternati nella recita delle “decine” del Rosario, in rappresentanza delle categorie più colpite dal virus: un medico e un’infermiera per il personale sanitario, un cappellano e una suora per i sacerdoti e i consacrati, un appartenente alla Protezione civile per il mondo del volontariato, un giornalista e un farmacista per il prezioso lavoro a favore degli altri, nonché una persona guarita, una che ha perso un familiare e una giovane famiglia a cui è nato, durante l’emergenza sanitaria, un bambino di nome Jacopo.

“Sotto la tua protezione cerchiamo rifugio, Santa Madre di Dio. Non disprezzare le suppliche di noi che siamo nella prova e liberaci da ogni pericolo, o Vergine gloriosa e benedetta”. Sono queste le parole con cui Papa Francesco ha dato inizio alla preghiera del Rosario dopo avere depositato un mazzo di fiori ai piedi della Madonna. Una supplica affinché questa prova finisca e ritorni un orizzonte di speranza e di pace, ma anche un’invocazione affinché la scienza trovi la soluzione per vincere la malattia, affinché i responsabili delle Nazioni operino con saggezza, sollecitudine e generosità e affinché le ingenti somme usate per accrescere e perfezionare le armi siano invece destinate a promuovere adeguati studi per prevenire simili catastrofi in futuro.

“Il Rosario – aveva detto Papa Francesco in altra occasione – è la preghiera che accompagna sempre la mia vita. È anche la preghiera dei semplici e dei santi, è la preghiera del mio cuore”. Ed è proprio dalle parole sgorgate da Papa Francesco che ci uniamo a lui affinché la Madre di Dio, e nostra Madre delle Vocazioni, venga in soccorso per la fine dell’epidemia.

Cosimo Lasorsa