Maggio, mese mariano.

E’ tradizione della Chiesa che il mese di maggio sia dedicato all a devozione della Santissima Vergine Maria. Nel celebrare la santità di Maria, la Chiesa la sceglie come immagine di fede nel cammino della vita e fa sì che la nostra esperienza cristiana diventi una forte testimonianza del divino. Maria fu prescelta da Dio, fra tutte le donne, a compiere l’incomparabile missione di Madre di Gesù e di Madre universale di tutte le creature.

La conoscenza di Maria serve a far conoscere meglio Gesù. Più si conosce Maria, meglio si comprende e si ama Gesù.

Maggio è, quindi, universalmente festeggiato come “il mese della Madonna” e durante questo mese, come cristiani, dovremmo sforzarci di avere presente nel nostro cuore la Madre di Dio con un amore che si traduce in vere manifestazioni di affetto verso la Madonna.

Ce lo ricorda anche Papa Francesco con la lettera del 25 aprile rivolta ai fedeli, con la quale, oltre a rammentarci che maggio è il mese in cui “il figlio di Dio esprime con particolare intensità il suo amore e la sua devozione alla Vergine Maria”, ci invita a rivolgerci alla Madre celeste con la recita del Santo Rosario, in casa e in famiglia, per un aiuto a superare questa difficile prova della pandemia. Con l’aggiunta di due specialissime preghiere riportate in calce alla lettera: la prima rivolta alla Madonna del Divino Amore e la seconda che è una intensa invocazione che evoca il “Salve Regina”.

Dedicare a Maria il mese di maggio, riconosciuto sin dai tempi più antichi come il mese dell’amore, è una devozione popolare radicata da secoli e la Chiesa ha sempre incoraggiato questa tradizione perché se maggio è il mese dell’amore, Maria è la donna amata e, quindi, maggio è il mese di Maria

Ha detto Papa Paolo VI: “Dio tutto compie secondo un disegno di amore. Egli creò Maria per sé stesso e l’amò anche per noi, la donò a sé stesso e la donò anche a noi”.

Anche Papa Benedetto XVI, alla vigilia del suo viaggio in America Latina per presiedere l’apertura della quinta assemblea generale dell’episcopato di quel continente, nel maggio 2007, si rivolse ai cattolici con questa raccomandazione: “Maggio, mese mariano, sia l’occasione per ricoprire il compito fondamentale del cristiano: annunciare e testimoniare con coraggio il Vangelo”.

Per noi serrani, poi, si aggiunge un’altra meraviglia nella persona di Maria: Lei, che è madre di Dio, è diventata anche la nostra madre spirituale, la Madre delle Vocazioni, alla quale rivolgiamo le nostre preghiere per il sostegno al sacerdozio della Chiesa. E la preghiera dell’Ave Maria non manca mai nei nostri incontri serrani, perché l’Ave Maria non è soltanto un saluto, ma una vera e propria supplica, che ci aiuta nel sostegno della fede, che ci infonde fiducia e speranza che ci conforta nei momenti più difficili.

Accogliendo l’invito di Papa Francesco alla preghiera a Maria e alla recita del Santo Rosario, anche in casa e in famiglia, ci sentiremo più vicini al Signore, più amati, più protetti, più illuminati e più confortati, sicuri che Dio ci vuole bene ed è con noi.

 

Cosimo Lasorsa