Lettera di S.E. Mons. Patron Wong ai serrani

Cari Amici del Serra Club,

All’inizio della Santa Messa di sabato, 21 marzo 2020, Papa Francesco ha voluto “ricordare le famiglie che non possono uscire di casa”. E ha manifestato la sua comprensione per loro, dicendo: “Forse l’unico orizzonte che hanno è il balcone. E lì dentro, la famiglia, con i bambini, i ragazzi, i genitori…”.

Come membri del Club Serra, condividendo con i nostri cari questo momento difficile, siamo chiamati a pregare per le famiglie, culla delle vocazioni.

Il nostro sguardo credente va oltre la “casa” e il “balcone”, e sa – anche nella fatica e nel dolore – cogliere la vocazione di ciascuno alla vita, alla fede, a un compito specifico nel mondo.

“La famiglia, con i bambini, i ragazzi, i genitori”, seppur provata in questa “situazione inedita, in cui tutto sembra vacillare” (Papa Francesco, Videomessaggio, 19 marzo 2020), è comunità di chiamati, che per ora “non possono uscire di casa”, ma per i quali Dio ha, dall’eternità, scritto un progetto di amore.

Vorremmo quindi, avere il coraggio del futuro e continuare a pregare il Padrone della messe, perché mandi operai nella sua messe.

Ma non solo. Mentre viviamo in questo periodo forme diverse di disagio – dal dramma del lutto, alle problematiche economiche e lavorative, all’isolamento doveroso per evitare la diffusione del contagio – vorremmo unire la nostra sofferenza a quella di Gesù, che contempliamo Crocifisso e Risorto.

Lo stile di fraternità, che caratterizza il nostro Club, ci unisce spiritualmente nell’invocazione e nell’offerta.

Vi ricordo tutti con grande affetto,

Jorge Carlos Patrón Wong
Arcivescovo-Vescovo emerito di Papantla
Segretario per i Seminari

1 commento
  1. Marco Giraldi
    Marco Giraldi dice:

    Eccellenza Reverendissima ci tengo personalmente a ringraziarla dal profondo del cuore per questa lettera che indirizza a tutti noi soci serrani presenti in ogni parte del mondo per rinnovarci tanti auguri di una serena e santa Pasqua che ormai è alle porte ma tramite l’Omelia del Santo Padre pronunciata durante la Celebrazione Liturgica di Sabato 21 Marzo in cui ha parlato della famiglia che guarda il mondo dal balcone della propria abitazione per cercare di comunicare col vicinato con dialoghi, parole e canti perchè la musica allontana le ansie e rende il cuore felice e a riguardo cito il grande Dottore della Chiesa che è Sant’Agostino d’Ippona(354-430) che diceva: “Chi canta prega due volte” aggiunta da un’altra frase: “Ci hai creati per te Signore, e inquieto è il nostro cuore fintantochè non trovi riposo in te”. Per noi cattolici la Pasqua non è soltanto la classica festa che passi in famiglia o con chi si vuole mangiando fuori o a casa propria l’uovo asssodato seppure benedetto dal prete durante la Santa Messa della notte o del giorno così come l’agnello servito in un bel piatto e arricchito di tante buone e sane verdure ma la Pasqua è la dimostrazione totale della vittoria della morte compita da Gesù e questo ce lo ricorda bene il Libro del Papa Emerito Benedetto XVI scritto nel 2006: “Non è qui. E’ risorto” in cui iniziando dal rito della Domenica delle Palme fino al Triduo Pasquale e qui vien da citare nuovamente Sant’Agostino perchè riportato nel seguente testo e sono riportate tre vie per arrivare a Cristo che sono: la Via Purificativa, Illuminativa e Unitiva. Sempre nel suo libro cita tre personaggi illuminati ovvero il Profeta Zaccaria che riporta nel suo libro questa frase: “Volgeranno lo sguardo a coloro che hanno trafitto”. Successivamente parla della Lettera di San Paolo agli Efesini i cui dice: “L’amore va oltre quanto si conosce e ci riempie di ogni pienezza di Dio” ed infine cita San Leone Magno(nato nel 390. Sommo Pontefice dal 440 al 461) in cui dice: “La Croce di Cristo è sorgente di tutte le benedizioni e cause di tutte le grazie. Quest’anno passeremo una Pasqua diversa dal solito perchè dovremo seguire ogni rito liturgico da casa in diretta TV per via del corona virus anche se non mancheranno gli auguri del Papa e la Benedizione Apostolica “Urbi et Orbi” come fa ogni domenica dopo la recita dell’Angelus così come fece Venerdì 27 Marzo alle 18:00 emettendo l’indulgenza plenaria ovvero la remissione totale di ogni peccato commesso volontariamente e involontariamente dopo aver pregato e e meditato sul brano del Vangelo di Marco quando Gesù si trova sulla barca con i suoi discepoli e nonostante dormisse placa la tempesta anche se li rimprovera dicendoli: “Perchè siete così paurosi? Non avete ancora fede?” Ora è il momento di fidarsi totalmente di lui come di Maria sua madre. Prima di salutarla Eccellenza Reverendissima ci tengo a dirle che appartengo al Serra Club di Prato 534 del Distretto 71 della Regione Toscana Nord e Sardegna e sono il socio serrano più giovane anche se ho ricevuto l’investitura Sabato 13 Giugno 2015 presso l’Arcicenobio di Monte Oliveto Maggiore a Siena per volontà dell’allora Presidente Vittorio Dabizzi ora Tesoriere che scrisse una Lettera di Presentazione. La Santa Messa fu celebrata da Don Marco Degli Angeli e da Don Giovanni Colorado anche se allora era sempre seminarista. Ho visto il succedersi di altri quattro presidenti fra cui tre femmine e un maschio ovvero: Elena Baroncelli, Alessandra Pagnini, Roberto Stramazzo e Maria Alessandra Antonini in cui mi hanno dato come incarico quello di lettore delle varie preghiere e letture ma anche quello di addetto stampa per alcuni conferenzieri. Da cinque anni è cambiato Cappellano passando da Monsignor Renzo Francalanci Parroco del Santuario della Madonna del Giglio a Don Daniele Scaccini attuale Rettore del Seminario Vescovile di Prato luogo dove facciamo i nostri incontri una volta ogni due settimane e dove sono presenti ben cinque seminaristi fra cui uno è un tuo confratello messicano e si chiama Carlos Orea Fuentes che ha 34 anni e viene dalla famiglia dei “Discepoli dell’Annunciazione”. Quattro di loro stanno per ricevere il Ministero del Diaconato e fra sei mesi il Sacerdozio poi rimane un solo seminarista che verrà incluso in quello di Firenze se non ci saranno nuove vocazioni sacerdotali quindi bisogna pregare perchè il padrone mandi operai nella sua messe come ci ricorda l’evangelista Matteo. Adesso la saluto augurandole una buona Pasqua con queste semplici ma chiare parole: “Resurrexit Sicut Dixit” ovvero”Cristo è veramente risorto. Alleluia!”.

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