“Il Signore chiama a tutte le ore”. Testimonianza di don Giovanni Toldo.

Da molti anni Direttore della Caritas Diocesana di Siena, don Giovanni Tondo è stato precedentemente impegnato nella Pastorale giovanile Foraniale, nella Pastorale vocazionale, nel servizio dei poveri, nel catechismo presso la Parrocchia di S.Spirito in Siena fino all’ordinazione diaconale ed a quella presbiterale, avvenuta nella Cattedrale di Siena, la notte di Pentecoste 2019, per imposizione delle mani di S.E.R. Monsignor Antonio Buoncristiani, allora Arcivescovo Metropolita di Siena – Colle di Val d’Elsa Montalcino.

-Giovanni, come nasce la tua vocazione?

-Ho sempre avuto nel cuore il desiderio di consacrarmi al Signore.

Da adolescente, ricordo, mentre ero chierichetto in parrocchia, animavo il Rosario durante il mese di maggio, poi, crescendo, ho avuto responsabilità parrocchiali nel settore giovani di Azione Cattolica nella mia Diocesi di origine, Nardò-Gallipoli.

Il desiderio di una consacrazione al Signore non mi ha mai abbandonato, nonostante abbia provato a fare scelte ed esperienze di lavoro o di studio o vocazionali diverse. Il Signore era lì, lasciandomi ogni libertà, ma costantemente presente, quasi a tallonarmi, fino a quando ho capito che dire “sì” alla sua chiamata era la mia vera strada, ogni altra scelta non mi avrebbe reso felice.

-Come ti sei preparato per questo passo?

-Innanzi tutto con lo studio teologico e con la formazione umana e spirituale.

Per lo studio ho frequentato l’Istituto di Scienze Religiose “Santa Caterina da Siena”di Siena, per la formazione spirituale mi sono nutrito, ormai da anni, ad una solida vita di preghiera e ad una spiritualità eucaristica. Questo aspetto ho voluto riportarlo sul cartoncino d’invito alla mia ordinazione diaconale: “Solo il servizio al prossimo apre i miei occhi su quello che Dio fa per me e su come Egli mi ama. I Santi (…)hanno attinto la loro capacità di amare il prossimo, in modo sempre nuovo, dal loro incontro col Signore eucaristico e, reciprocamente, questo incontro ha acquisito il suo realismo e la sua profondità proprio nel servizio agli altri”(Benedetto XVI- Deus caritas est)

Quali sono le esperienze più significative legate alla tua vocazione?

-Allacciandomi a questa formazione teologica e spirituale, ho avuto modo di vivere il servizio pastorale in Caritas con una più autentica consapevolezza e con uno sguardo nuovo verso i fratelli che vivono in situazioni di disagio.

Inoltre, ho svolto il servizio liturgico, da quando è venuto a mancare il mio carissimo don Salvatore Sacchitella, presso la parrocchia di Casciano delle Masse.

Significative esperienze sono state l’Adorazione eucaristica, che ho animato per venti anni nella chiesa di San Giorgio a Siena con dei semplici cammini di formazione alla preghiera ed una piccola Scuola di preghiera a Santa Petronilla.

Inoltre, consacrandomi nel Movimento contemplativo Charles de Foucauld di Cuneo, fondato da Padre Andrea Gasparino , la mia vita spirituale e di servizio si è fortificata attraverso una lettura assidua della Parola ed un’attenzione tutta particolare verso una vita di comunità e di fraternità nella Chiesa.

-Quali sono le tue aspettative future?

-Innanzi tutto vivere con la gioia di Dio il ministero sacerdotale nel suo significato più profondo: fare, dire, pensare secondo il “fare , dire, pensare”di Cristo”servo”. L’icona evangelica della lavanda dei piedi “Vi ho dato l’esempio” mi sia di guida. Chiedo allo Spirito Santo che mi aiuti a realizzare questo. Allo stesso tempo desidero fortemente servire il Signore nei fratelli e nella Chiesa “a tempo pieno”fino all’ultimo giorno della mia vita.

Chiedo al Signore che mi custodisca nel conservare la gioia, la pace, l’entusiasmo che sto vivendo.

Mi sento davvero figlio di questa Chiesa: tutti, laici, presbiteri, religiosi, mi sono stati molto vicini e mi hanno sempre incoraggiato a proseguire il cammino nonostante la fatica e le difficoltà.

Mi è rimasta profondamente impressa nel cuore l’espressione paterna del nostro Arcivescovo “Giovanni, il Signore chiama a tutte le ore”.

Quali sono le tue preghiere e quali preghiere chiedi ai fedeli della nostra Chiesa?

Trovo bellissime le parole di Papa Benedetto XVI “Sia dunque impegno d’amore pascere il gregge del Signore: questa è la suprema norma di condotta dei ministri di Dio, un amore incondizionato come quello del Buon Pastore, pieno di gioia, aperto a tutti, attento ai vicini e premuroso verso i lontani,delicato verso i più deboli,i piccoli, i semplici, i peccatori per manifestare l’infinita misericordia di Dio con le parole rassicuranti della speranza”(Benedetto XVI . Udienza generale del 26 maggio 2010).

Affido inoltre il mio ministero all’intercessione di Santa Caterina, la quale così si rivolgeva al Signore “Ti prego di dirigere a Te il cuore e la volontà dei ministri della Santa Chiesa, tua Sposa : che seguano Te, Agnello immolato, povero, umile e mansueto, Ti seguano per la via della santissima Croce, a modo Tuo, non a modo loro e siano (…) angeli terrestri (…) poiché devono amministrare il corpo ed il sangue del Tuo Figlio unigenito(…) (Orazione II di Santa Caterina da Siena).

Chiedo a tutti di continuare ad accompagnarmi con le sue parole.

 Maria Teresa Stefanelli