Cari giovani, Gesù Cristo è più che mai Vivo
Riportiamo la lettera che don Vincenzo Bracci rivolge ai giovani invitandoli a sperimentare, attraverso l’ascolto della Sua parola, l’incontro e l’amicizia con Gesù Cristo.
Don Vincenzo Bracci è Priore del Monastero San Silvestro, di Fabriano, dal 2015. La sua vita sacerdotale ha sempre avuto una speciale predilezione e vicinanza verso il mondo giovanile, essendo stato per 32 anni docente di religione presso il Liceo Scientifico di Fabriano e l’Istituto Commerciale di Matelica. Contemporaneamente è stato parroco di San Benedetto in Fabriano e di Santa Teresa in Matelica, membro del Consiglio presbiterale e del Consiglio pastorale della diocesi di Fabriano-Matelica, animatore di gruppi giovanili sia dell’Azione Cattolica che di altre associazioni ecclesiali.
Lettera aperta ai giovani
Carissimi,
Sono don Vincenzo, un monaco amico di voi giovani, e ho pensato fosse importante scrivervi e inviarvi questo messaggio che scaturisce dal più profondo del cuore. Credo che mai come in questo tempo voi abbiate bisogno di un messaggio forte, di valori e di ideali autentici che danno un senso e un significato profondo alla vostra vita. Da parte mia, so dove trovare questo messaggio che da 2000 anni continua a risuonare nelle strade del mondo e riempie i cuori di speranza incrollabile e di gioia inesauribile. Questo messaggio è una Persona viva che si chiama Gesù Cristo; è, come sapete, un personaggio della storia, anzi è il centro della storia e noi contiamo gli anni dalla sua nascita.
L’essenza del suo messaggio sempre vivo e attuale lo troviamo nel Vangelo, la bella notizia per voi e per tutti gli uomini e le donne del mondo. Il Vangelo si riassume in queste semplici parole: «Dio ha tanto amato il mondo da donare il suo figlio Gesù affinché il mondo si salvi per mezzo di Lui» (Gv 3,16).
Da quando Gesù è venuto sulla terra, in tutti i tempi, specialmente ai nostri giorni, il Suo nome, la Sua Persona, la Sua Storia, il Suo messaggio, i segni straordinari operati da Lui, la Sua Morte in croce, soprattutto la Sua Resurrezione continuano ancora a far pensare, a interessare, a interrogare. Ancora oggi l’Uomo Gesù di Nazareth continua a suscitare stupore, fascino, infinita nostalgia di Dio, poiché in Lui troviamo quell’inafferrabile Mistero dell’Incarnazione e della manifestazione del Dio vivente che è amore, che è la sorgente dell’amore, della tenerezza, del perdono e della misericordia inesauribili.
Gesù Cristo è più che mai Vivo e noi lo possiamo conoscere e incontrare ancora oggi attraverso il Vangelo annunziato dalla comunità cristiana, nella Celebrazione Eucaristica domenicale e festiva, ove si attualizza la Memoria Vivente della Vita, morte, Resurrezione di Gesù Cristo, Maestro, Liberatore, Salvatore.
L’Uomo Gesù rappresenta per voi giovani il modello, il progetto, l’ideale dell’uomo nuovo, del mondo nuovo e della nuova creazione, della vera bellezza che non appassisce mai e Lui fa risuonare per voi tutti la chiamata del Padre a diventare uomini e donne, secondo il tipo di umanità dell’Uomo Gesù, e per continuare la sua missione di salvezza del mondo. Carissimi giovani, ancora oggi io desidero annunciarvi il Vangelo di Gesù con la parola e la vita, desidero proporvi di ascoltarlo e di leggerlo perché diventi la pienezza, la forza e l’ideale della vostra vita. Il Vangelo è buona notizia per voi: «Dio è Amore e vi ama di un amore eterno» (1 Gv 4,16) e amare qualcuno da parte di Dio significa dirgli: «tu non morirai mai, tu risorgerai e vivrai della mia stessa vita».
In definitiva, l’annuncio del Vangelo che vi propongo di ascoltare è Gesù Cristo, dono di Dio per voi, per l’umanità e per il mondo. Colui che ci fa dono della forza del Suo Spirito, che ci fa diventare figli di Dio, discepoli di Gesù e con Lui messaggeri nel mondo di gioia, di speranza, di pace, di fraternità e di amicizia, messaggeri e testimoni dell’amore più forte del male e della morte, dai quali scaturisce la pienezza della felicità e della vita. La Vergine Madre, immagine e modello della Chiesa, eletta tra i popoli per ricevere la benedizione del Signore e diffonderla sull’intera famiglia umana ci sia di modello. Questa «benedizione» non è altro che Gesù Cristo stesso. È Lui la Fonte della grazia, di cui Maria è stata colmata fin dal primo istante della sua esistenza. Ha accolto con fede Gesù e con amore l’ha donato al mondo. Questa è anche la nostra vocazione e la nostra missione, la vocazione e la missione della Chiesa: accogliere Cristo nella nostra vita e donarlo al mondo, «perché il mondo si salvi per mezzo di Lui» (Gv 3,17).
Con vera amicizia e affetto in Gesù nostro Salvatore, Via, Verità e Vita.
Don Vincenzo Bracci O.S.B.
Priore
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