Abitare il tempo nella sosta della preghiera

di Paola Poli

Nel Convegno organizzato per la CEI dall’Ufficio Nazionale per la Pastorale delle Vocazioni dal 3 al 5 gennaio presso il Church Village di Roma, l’accattivante titolo Come se vedessero l’invisibile (Evangelii gaudium, 150) ha introdotto il filo conduttore di quanto è stato autorevolmente trattato dagli illustri relatori intervenuti.
Si propongono, di seguito, alcuni passaggi di due interventi di approfondimento del tema enunciato di Fr. Luciano Manicardi, Priore della Comunità Monastica di Bose e Sr. Cathrine Aubin, docente di teologia presso la Facoltà Teologica Angelicum di Roma in quanto entrambi, con approcci diversi, indicano la via all’ascolto di noi stessi, della nostra interiorità, condizione irrinunciabile per aprirci all’altro e cogliere i segni dell’invisibile nella realtà che ci circonda, assaporando nella preghiera, come ci ricorda s. Teresa di Gesù, «un intimo rapporto di amicizia, un frequente trattenimento da solo a solo con Colui da cui sappiamo d’essere amati» […]